Torre di controllo… Torre di controllo chiediamo l’atterraggio all’aeroporto di Varanasi. È così che siamo atterrati alle ore 14 in quella che è definita la città spirituale dell’ india. E siamo stati catapultati nel mezzo di un infinito caos di anime, macchine, mucche sacre e cani randagi.. il tutto con il sottofondo incessante della musica dei clacson di ogni mezzo din trasporto esistente a Varanasi. Abbiamo così raggiunto il nostro hotel vicinissimo ai ghat e da lì ci siamo catapultati nel dedalo di viuzze che portano verso il sacro Gange facendo attenzione a non essere travolti da auto, motorini, mucche sacre e specialmente evitando di schiacciare il delizioso regalino di questi animali… presenti ogni pochi metri. Raggiungiamo così il fiume dove parecchie persone continuano i loro riti nel fiume.. altri adorano lo stesso dalle scale dei ghat ed alcuni bambini sbarrano la strada con un bastone ai turisti x il pagamento di un pedaggio fatto da qualche soldino. L’aria è pesante gli odori intensi nel primo approccio alla realtà di Varanasi.. Ma è qualcosa di incredibile riuscire ad immergersi nella cultura di questa civiltà…di questo pezzo di terra. È il momento di una cena abnondante… molto buona in un bel ristorantino…7 euro x 2 persone. Aspettiamo domani x vedere le incredibili cose che Varanasi ci può mostrare….
Il secondo giorno a Varanasi comincia a ritmo di clacson che dalle 6 del mattino comincia imperterrito a rimbombare anche dalle finestre. L’attività a Varanasi riparte. Raggiungiamo il Gange passando da una viuzza mezza allagata. Arriviamo in un tempio da cui si scende tramite una scala ripida verso il Gange… da lontano si scorgono persone in acqua che si lavano… o meglio fanno i bagni di rito x la purificazione…. alcuni lavano anche i denti con lo spazzolino … Gangedent. Ripercorriamo quindi i diversi ghat come sera precedente… Ma con la luce del sole molto cambia. Ogni pochi metri gente che Si butta nel Gange e ancora moltissime mucche e cani. Ci sono moltissimi bimbi in giro ed alcuni bei questi vogliono essere fotografati! Continuiamo la nostra esplorazione raggiungendo il burning ghat… detto così perché è uno dei due ghat per la cremazione. Si dice infatti che chi si fa cremare a Varanasi finisce il ciclo delle reincarnazioni entrando nella pace eterna. Le pure funerarie sono fronte Gange e continuano 24 ore al giorno. I parenti arrivano con la salma e devono acquistare legna per alimentare la cremazione. La legna però ha un costo elevato per molti di loro (circa 2 euro al kg) e così i più poveri scelgono la strada della cremazione in forno elettrico che si trova proprio alle spalle delle pire funerarie dove x circa 1.1 euro si fa il processo completo. Le polveri risultanti vengono riconsegnate ai parenti che li gettano nel sacro Gange Dimenticavo… ci sono solo uomini alle cerimonie perché si sostiene che le donne stiano male durante il processo ed in più urlino troppo!!!! In fondo Varanasi è speciale per questo, tutti gli Hinduisti vogliono morire quì. Tutti vogliono essere cremati con la sacra cerimonia sulle rive del fiume, ed assicurarsi di raggiungere il Moksha (ovvero il loro paradiso) e terminare il ciclo di reincarnazione. Per loro la vita terrena è solo uno stadio di passaggio, ma non l’ultimo Procediamo ancora qualche metro per poi uscire dal lungofiume e addentrarci nel dedalo di viuzze piene di negozietti di persone e di cacca di mucca. È ancora un continuo suono di clacson…. I negozianti attendono nell’ozio che qualcuno acquisti qualcosa… Ma non fanno di più.. nessuno pensa di contribuire alla pulizia di una città immersa in uno sporco incredibile. Rientriamo per pranzo per accordarci però a fine giornata x un percorso in barca sul Gange. Alle 1730 ci. muoviamo verso il nostro barcaiolo… noi facciamo attenzione di non bagnarci con quest’acqua mentre la persona che ci accompagna si sciacqua tranquillamente la faccia. Percorriamo il Gange spinti da due remi che affondando in un ‘acqua oleosa. La vista dei ghat da questa prospettiva è molto bella. Raggiungiamo così il main ghat dove si svolge la cerimonia della puja la cerimonia della purificazione del karma dopo i riti cerimoniali viene acceso incenso e candele. Si rientra quindi al nostro porticciolo dopp aver fatto lo slalom tra le diverse barche. Prima di entrare in hotel regaliamo a dei bambini curiosi un po’ di palloncini da gonfiare… e per loro comincia la festa. Finisce così la seconda giornata a Varanasi… Una giornata forte per noi occidentali abituati a ben diverse condizioni di vita… in un ambiente dove ogni essere vivente cerca il suo modo di tirare avanti la giornata… dalle mucche che cercano cibo tra i rifiuti… I cani sempre stanchi sotto il sole e la staticità delle persone che abbandonano tutto a quello che è. Ozio, accettazione, rassegnazione … Difficile dirlo… di certo una tappa obbligata per capire qualcosa di più del mondo e di tutti gli esseri viventi che ci vivono sopra.
Gita fuori porta per la giornata di oggi. Direzione Sarnath un villaggio a 20 km da Varanasi. Sarnath fu scelta dal Buddha per iniziare la sua predicazione, tenendo due sermoni coi quali spiegò le quattro nobili verità, la dottrina della coproduzione condizionata e il concetto di non-sé ai cinque asceti. Visitiamo così il tempio principale e poi la zona dove vive ancora l’albero dove Budda si era illuminato e dove le foglie che cadono da esso vengano tenute come reliquie. Per chiudere visitiamo il museo del Budda e la statua in piedi del Budda
Dopo la visita di Sarnath e il pranzo decidiamo di percorrere ancora le rive del Gange fino a raggiungere il main ghat e il burning ghat principale… Manikarnika. Iniziamo subito con un piccolino di due tre anni sporco e mezzo nudo che guardava con grande desiderio un uomo che vendeva zucchero filato. Decidiamo di prenderne uno e lo portiamo al bambino che incredulo comincia nell’impresa di aprire il sacchettino di plastica dove lo zucchero filato era contenuto. Il cuore si stringe molto con questa vista… Ma anche questa “purtroppo” è India. Procediamo nel nostro cammino incontrando Santoni, predicatori del futuro e flautai magici.. Avvicinandosi al ghat principale della celebrazione della Puja la gente è sempre di più così come le persone che cercano di guadagnarsi qualche rupia. Ci avviciniamo sempre più al ghat delle pire funerarie… il più grande… ci sono tantissime cataste di legna in vendita con delle bilance rudimentali ed avvicinandosi l’aria si fa greve e i focolai sono circa 6 o 7. Per uno di questi stanno proprio appiccando il fuoco in quel momento. Nel frattempo Imma barchetta si avvicina a riva e vengono scaricate altri due corpi da bruciare irriconoscibili perché completamente rivestiti da petali fiori e coperte pregiate. Tra tutto ciò in mezzo alle pire girano tranquilli dei cagnetti e 5 o 6 mucche. Lo spettacolo seppur interessante dal punto di vista culturale per conoscere altre civiltà lascia basiti per le condizioni igieniche e per le persone che ci girano intorno… che seppur in un momento così importante e delicato cercano di spillare qualche soldo. Decidiamo di non rimanere di più… non accettiamo foto di questa zona perché si dice che scattare foto significa tenere sulla terra l’anima del defunto. Usciamo così dal lungofiume dal ghat principale ritrovandoci circondati da un numero impressionante di persone… facciamo pian piano rientro nella nostra zona protetta… l’hotel. La giornata si conclude con una riflessione importante… come possono gli indiani accettare di vivere in simili condizioni? É una terra che per religione, cultura e storia potrebbe attrarre moltissima gente .. Ma quanto vogliono migliorare dove vivono invece di stare fermi nel loro ozio? Ognuno potrebbe fare nel suo piccolo qualcosa di importante… banalmente tenere pulito il proprio micro ambiente… Ma nessuno lo fa Si mischia così la spiritualità indiana dalla non voglia di far migliorare le proprie condizioni. Domani mattina sveglia all’alba per il tramonto e visita dell’università e del tempio di Shiva
Svegli all’alba ci aspetta una barchetta al janki ghat per portarci come Caronte nella Divina Commedia, lungo le rive del Gange. Le attività riprendono e le persone scendono verso le rive a lavarsi … c’è chi lava panni e lenzuola chi cerca di ripulire un po’ le rive dall’immondizia. C’è chi intona canti melodiosa… chi invece si prepara a commemorare la cremazione del proprio caro.
Ultimo giorno a Varanasi Sveglia alle 8, colazione e decidiamo di buttarci nel dedalo di viuzze che passa dietro i ghat. Sono anguste viette costellate da negozi di qualsiasi tipo, Barbieri, vestiti, piccoli negozietti che vendono cibo appena fatto.. bancarelle di verdura. Tra questi si vedono piccole casette dove dalla porta socchiusa si vede un solo locale con un materasso dove dormono tutti insieme. Ogni tanto tra le vie passano mucche e cagnolini e guardando verso l’alto si vedono gabbiette dei pappagalli e scimmie che passano sui cavi della corrente. Raggiungiamo la strada principale della città dove è un movimento incredibile di persone… vieni chiamato da negozianti altri che ti raccontano le storie della città altre persone con evidenti problemi fisici che chiedono l’elemosina. Ci infiliamo anche nel mercato indiano… i negozietti diventano più fitti… alcuni vendono le polverine colorate per prepararsi al festival dei colori. Rientriamo pian piano a mangiare verso la nostra zona. Nel pomeriggio ripetiamo per l’ultima volta il giro del Gange a cercare gli ultimi scatti originali. Dei bambini ci chiedono una monetina in cambio di una coloratina con le polveri della festa… dribbliamo con eleganza. Siamo stanchi facciamo per rientrare prendendo una candelina con dei fiorellini da una signora sorda. Accendiamo la fiamma e la appoggiamo dentro l’acqua del Gange. Ciao fiume sacro… questo è il nostro saluto per te, per averci dato l’opportunità di navigarti e conoscere le incredibili usanze e culture del tuo paese. Non ci sono giudizi da fare ma solo constatare come il mondo le persone e le culture siano diverse.
Prossima tappa Jaipur
IL MIO HOTEL IN VARANASI
Hotel Heritage INN Varanasi
Summary
Considerando lo standard degli hotel in Varanasi.. direi non male.. la posizione è più che buona essendo a 5 minuti dai ghat sul Gange. Il Ristorante è all’ultimo piano che evita così gli odori della strada!
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